Gli Artisti
Francesco Alessandrini
Francesco Alessandrini, ha conseguito con lode la laurea in contrabbasso guidato da Giancarlo De Frenza e con menzione la laurea in organo con Roberto Marini, ampliando la sua formazione musicale mediante lo studio del canto lirico con Luciano Di Pasquale. È stato orchestrale in qualità di contrabbassista, violonista e continuista, diretto da James Conlon, Giuseppe Grazioli, Donato Renzetti, contrabbassista di fila nell’Orchestra nazionale dei conservatori italiani, tenore solista nel Magnificat di Bach e in Der Schauspieldirektor di Mozart e maestro del coro “Le voci del Borgo” di Città Sant’Angelo, con il quale ha curato la messa in scena di Elisir d’amore e Traviata.
Come organista, svolge attività concertistica, ha preso parte in qualità di solista a rassegne come Castelbasso arte, musica e letteratura Fondazione Menegaz, I concerti d’organo Società della musica Riccitelli, Rassegna di musica antica Associazione Ensemble900, Vespri d’organo Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, Armonie dello Spirito Duomo di Messina, Rassegna organistica Basilica di San Paolo fuori le mura, Note di bellezza Arcidiocesi di Pescara. Collabora con il soprano Sara Borrelli, il fagottista Tancredi Rossi e l’Orchestra Identità musicali. Approfondisce lo studio dell’improvvisazione organistica con Padre Theo Flury OSB presso l’Abbazia di Einsiedeln e presso il Pontificio Istituto di musica sacra. Frequenta il Master di Ear training presso il Conservatorio Boito di Parma. Ha preso parte, in qualità di cannofonista ed accordatore, a ripristini, restauri e costruzione ex novo, di organi a canne in Italia e all’estero, come impiegato nella ditta Mascioni organi di Azzio.
Alessandro Angelini
I Baroccoli
Massimo Cacciari
Carlo Cavalletti
Eleonora Contucci
Antonio Corianò
Antonio Corianò compie i suoi studi musicali a Parma presso il Centro Universale del Bel Canto e si perfeziona all’Accademia Filarmonica di Bologna; prosegue il proprio percorso formativo sotto la guida dei tenori Raul Gimenez e Paolo Barbacini. Il suo debutto in teatro avviene nel 2012 con il ruolo di Manrico né Il Trovatore per il Ravenna Festival dove si fa notare per la particolare bellezza del timbro vocale. Seguiranno altri anni di studio ed importanti esperienze formative che, seppur non in ruoli di primo piano, gli daranno la possibilità di crescere e imparare alla grande scuola del palcoscenico esibendosi nei più importanti teatri italiani sotto la guida di alcune fra le più prestigiose bacchette della musica lirica. Si citano fra gli altri: Macbeth di Verdi al Teatro dell’Opera di Roma diretto da Riccardo Muti, al Teatro del Maggio Musicale di Firenze diretto da James Conlon e al Teatro alla Scala di Milano sotto la guida di Valery Gergiev. La traviata ancora al Teatro alla Scala diretta da Daniele Gatti, Nabucco e Madama Butterfly al teatro Petruzzelli di Bari, Attila al Teatro Regio di Parma diretto da Gianluigi Gelmetti.
L’occasione per esprimere appieno il proprio talento gliela offre ancora il Ravenna Festival nel 2020, scegliendolo per debuttare il ruolo di don José nella Carmen di Bizet. Al successo di pubblico si affiancano i riconoscimenti della critica che ne elogia lo schietto squillo tenorile e riconosce nella sua emissione la tradizione della tecnica di canto all’italiana. Dotato di una voce dal particolare colore brunito e di una notevole prestanza scenica, dopo il suo recente debutto né I lombardi alla prima crociata al Teatro de l’Opéra di Monte-Carlo, viene definito dalla stampa francese come «il tenore dalla voce di spada».
Nella passata stagione è stato ancora Don Josè in Carmen al Teatro de la Maestranza di Siviglia, Aroldo nell’omonima opera di Giuseppe Verdi nella produzione del Ravenna Festival, ha debuttato il ruolo di Riccardo in Un ballo in maschera al Teatre Principal de Palma de Mallorca, quello di Rodolfo in Luisa Miller al Teatro di Erfurt ed è stato Pollione in Norma nei vari teatri di Opera Lombardia e al Carlo Felice di Genova.
Come più recente e significativo debutto si segnala il ruolo di Mario Cavaradossi nella Tosca di Puccini al Gran Teatre del Liceu di Barcellona. Degna di menzione è inoltre la sua partecipazione al Festival Verdi 2023 al Teatro Regio di Parma ne I lombardi alla Prima Crociata di Verdi. Fra i prossimi futuri impegni Madama Butterfly all’Opera de Nice e Nabucco al Teatro de la Maestranza di Siviglia.
Brian Dean
The Heartfelt Band
The Heartfelt Band nasce dalla volontà di restituire freschezza e spontaneità alla musica strumentale anteriore al 1800, attraverso un’interpretazione fondata su precetti e insegnamenti provenienti da autorevoli fonti storiche. “Heartfelt” significa “sentito di cuore”, “sincero” e sono proprio la semplicità e la capacità di esprimere gli affetti le caratteristiche della musica che il gruppo intende valorizzare. Per noi la musica è un’esperienza di condivisione sociale, un dialogo tra musicisti e pubblico che offre sensazioni di gioia e benessere. Tra le nostre fonti di ispirazione, estetica e morale, spiccano le figure di Charles Avison e Francesco Geminiani. Quest’ultimo, celebre violinista e compositore, credeva che il vero intento della musica fosse «esprimere i sentimenti, animare l’immaginazione, […] suonando ogni brano con esattezza, decoro e delicatezza dell’espressione» (F. Geminiani, The Art of Playing on the Violin op. 9, 1751).
Charles Avison, allievo di Francesco Geminiani, compositore, clavicembalista, didatta e imprenditore musicale, fu l’autore di An Essay on Musical Expression, edito nel 1752 e tradotto in italiano dalla nostra violinista Lucrezia Nappini. Il saggio contiene interessantissime informazioni per l’interpretazione della musica tardo barocco/galante europea che arricchiscono le opinioni estetiche di Francesco Geminiani. Dunque il nostro intento è quello di raccogliere l’eredità di questi autori attraverso la ricerca di un’interpretazione musicale elegante e allo stesso tempo immediata, in grado di muovere le più varie passioni umane e di raggiungere anche le nuove generazioni: «Beati coloro che percepiscono i suoi effetti e beato l’artista che sa come rivelarli» (C. Avison, op. 7, London, 1760).
Lucrezia Nappini si è diplomata con il massimo dei voti in violino moderno al Conservatorio di Musica “F. Morlacchi” di Perugia, sotto la guida del M° Patrizio Scarponi. Successivamente si è trasferita a Bologna per specializzarsi in violino barocco con il M° Enrico Gatti al Conservatorio “G.B. Martini”, dove ha ottenuto il diploma con il massimo dei voti. Lucrezia ha anche studiato contrappunto e musicologia con il M° Giorgio Pacchioni. Nel 2021 ha vinto il 2° premio al Concorso Internazionale di violino barocco “Marco Uccellini”, presidente di giuria il M° Luca Giardini, e nel 2018 è stata selezionata, con il clavicembalista Alessandro Trapasso, per la finale del Concorso Internazionale di Musica Antica “Maurizio Pratola”, presidente di giuria il M° Paul O’Dette. Nel 2014 ha lavorato con l’Orchestra Giovanile Italiana diretta dai M° John Axelrod, Paul Goodwin e Nicola Paskowski, esibendosi in vari Teatri europei con solisti come Francesca Dego e Marco Pierobon. Lucrezia si è esibita con vari gruppi da camera e orchestre nell’ambito di importati Festivals Europei, ad esempio “BBC Proms, Royal Albert Hall” (UK), “Innsbrucker Festwochen der Alten Musick” (Austria), “Festival de Saintes” (Francia), “West Coast” (Portogallo), “Bologna ArteFiera”, “Wunderkammer Trieste”, “Festival Monteverdi”, “Pietà de’ Turchini”, “Festival dei Due Mondi”, “Grandezze e Meraviglie”, “Roma Festival Barocco” (Italia), e ha partecipato a progetti come “Aamplify – Academy of Ancient Music” (Londra), “Akademie Versailles” (Praga), “Accademia Bizantina – Residenza Barocca”, “Stradella Project” (Italia). Ha lavorato con rinomati artisti, tra cui Amandine Beyer, Laurence Cummings, Bojan Cicic, Roberta Invernizzi, Alexis Kossenko, Ottavio Dantone, Marco Beasley, Luca Montebugnoli. Lucrezia è membro di Academy of Ancient Music (UK), Concerto Ibérico (PT), Auser Musici, Orchestra di San Petronio, Camerata Accademica, Orchestra San Marco (IT), Jeune Orchestre de l’Abbaye aux Dames (FR). Tra gli insegnanti con cui ha lavorato e da cui si è lasciata più ispirare spiccano Amandine Beyer, Enrico Gatti, Bojan Cicic, Enrico Onofri, Olivier Beaumont e Chiara Banchini. Lucrezia ha registrato per Tactus, NovAntiqua Records e per la RAI.
Alessandra Giovannoli nasce a Venezia da una famiglia abruzzese. Completa gli studi di violoncello e si specializza in musica da camera in Italia e in performance e interpretazione orchestrale in Svizzera. La sua formazione violoncellistica si è consolidata grazie a Maestri come Francesco Pepicelli, Rocco Filippini, Enrico Bronzi, Giovanni Gnocchi, Guido Schieffen. Membro dell’Accademia della Scala di Milano, è stata anche accademista nella Luzern Sinfonieorchester. Per un periodo ha vissuto in Brasile dove è stata primo violoncello dell’Orquesta Sinfònica de Santo Andrè. Ha suonato come solista con la Orquesta Arte barroca de Sao Paulo e la Staadtorchester Luzern; ha collaborato con la Orquesta Barroca del Festival Internacional de Juìz de Flora e Teatre instrumental de Barcelona. Collabora con gruppi come l’Orchestra di Granada, di Almerìa e di Màlaga. Si è avvicinata al repertorio barocco all’età di dodici anni, coltivando questa passione in parallelo all’attività con il violoncello moderno. Negli ultimi anni ha seguito corsi di alto perfezionamento all’Esmuc di Barcellona con Emmanuel Balssa e al Conservatorio di Verona nella classe di Catherine Jones. Si è perfezionata con Marco Ceccato, Gaetano Nasillo, Jaap ter Linden, Phoebe Carrai. Alessandra è membro del Concerto Ibérico (PT), Iliber Esemble (SP), The Heartfelt Band (IT).
Alessandro Trapasso inizia la sua formazione al pianoforte, arrivando a diplomarsi nel 2013 sotto la guida del M° Roberto Guglielmo nel conservatorio “A. Boito” di Parma. Segue corsi di alto perfezionamento con importanti pianisti, tra cui Pietro De Maria, Daniel Rivera e Ramin Bahrami. Si annoverano diverse esperienze concertistiche in recital e come solista e direttore con l’orchestra “Fides in musica” di Udine e l’orchestra “Dedalus Ensemble” di Parma. Nell’ambito della musica da camera riporta un secondo premio assoluto alla settima edizione del concorso “I giovani e l’arte” organizzato dall’associazione E.P.T.A. – Italy. Partecipa a diversi festival musicali tra i quali “World Bach-Fest” a Firenze e “Settembre al Borgo” a Casertavecchia, in occasione del quale riceve una speciale menzione di merito da parte del M° Bahrami. Si esibisce, inoltre, per la stagione concertistica 2012/2013 della prestigiosa Accademia Filarmonica Romana. La predilezione per la musica antica e l’approfondimento del repertorio antico al clavicembalo e all’organo danno vita ad una nuova fase della sua formazione: nel 2017 ottiene, col massimo dei voti, il diploma accademico di secondo livello in clavicembalo, presso il conservatorio di Parma, nella classe del M° Francesco Baroni. Nel 2018 si specializza sotto la guida del M° Menno Van Delft ad Amsterdam. Approfondisce lo studio dell’organo sotto la guida del M° Maurizio Croci presso la civica scuola di musica “Claudio Abbado” di Milano e con il M° Enrico Viccardi a Parma. Ha seguito corsi di alto perfezionamento con insegnanti di riconosciuta fama come Emilia Fadini, Enrico Baiano, Christophe Rousset, Béatrice Martin, Miklòs Spànyi e Pieter Van Dijk. Durante gli studi viene selezionato per il programma “Early music small vocal ensembles on the professional scene” per il progetto Erasmus+ KA2 VOXearlyMUS e si esibisce al festival di musica antica di Utrecht 2017. Numerosi i concerti grazie all’attività del Dipartimento di Musica Antica del conservatorio di Parma e molto proficue le lezioni con il M° Roberto Gini, grazie al quale nasce uno spiccato interesse nei confronti della musica d’insieme e della retorica musicale. Collabora con diversi gruppi come la “Filarmonica Arturo Toscanini” di Parma, la “Camerata ducale di Parma” sotto la direzione del M° Ruggero Marchesi e l’”Ensemble Boito”, con il quale si esibisce alla IX edizione del festival “Anima Mea” di Bari. Nel 2015 realizza uno dei suoi sogni fondando l’orchestra da camera “Primavera Barocca Ensemble”, con l’intento di portare avanti un progetto di ricerca e interpretazione della musica antica. Da sempre accosta all’attività concertistica la passione per l’insegnamento che viene appagata grazie a diverse collaborazioni con scuole statali ed istituti privati nella città di Parma, dove tuttora risiede.
Istituzione Sinfonica Abruzzese
Nikolay Khozyainov
Nato nel 1992, ha iniziato lo studio del pianoforte a cinque anni proseguendolo alla Scuola Centrale di Musica del Conservatorio Ciaikovskij di Mosca dal 1999, anno in cui ha debuttato nella Sala Grande del Conservatorio. Dal 2005 è stato allievo di Mikhail Voskresensky con il quale ha completato gli studi al Conservatorio Ciaikovskij. Attualmente vive fra Ginevra e la Germania, dove ha conseguito un Advanced Degree presso la Hannover Hochschule für Musik sotto la guida di Arie Vardi. A 18 anni è stato il più giovane finalista al Concorso Chopin di Varsavia, dove ha ottenuto una menzione speciale. Nel 2012 ha vinto il primo premio assoluto al Concorso Internazionale di Dublino e ha vinto il 2° Premio e il Premio del pubblico al Concorso internazionale di Sydney, dove ha ricevuto anche cinque premi speciali.
Si è esibito con successo in sale come la Carnegie Hall e il Lincoln Center a New York, il Kennedy Center a Washington, la Wigmore Hall di Londra, la Salle Gaveau, il Théâtre de Champs-Elysees e il Louvre a Parigi, la Sala Cajkovskij a Mosca, la Suntory Hall a Tokyo e ha collaborato con orchestre come la Tokyo Symphony, la Sydney Symphony, la Filarmonica di Varsavia, l’Orchestra Nazionale Ceca, l’Orchestra Sinfonica di Stato Russa, la RTE National Symphony.
In Italia ha suonato più volte con enorme successo: Ravello Festival, Concerti al Quirinale, Varignana Festival, Ravenna Festival, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Teatro Grande di Brescia, Ferrara Musica.
Adelion Kola
Cristiano Malica
Vincenzo Maltempo
La personalità artistica di Vincenzo Maltempo ha trovato un’importante collocazione nell’eterogeneo panorama musicale contemporaneo soprattutto grazie al suo impegnativo lavoro di riscoperta e di diffusione della musica di Charles Valentin Alkan, del quale è oggi considerato come uno dei più autorevoli interpreti e conoscitori al mondo. Dal 2011, infatti, Maltempo ha intrapreso un’intensa attività discografica registrando i lavori più importanti del compositore francese per l’etichetta Piano Classics; questo notevole lavoro ha attirato l’attenzione delle più rinomate riviste internazionali come «Diapason», «The Guardian», «PianoNews», «Gramophone» e molte altre. Andrew Clements («The Guardian») lo definisce: «Esaltante, una vera rivelazione!», e Robert Nemececk («PianoNews») scrive: «nessun altro pianista come Maltempo è riuscito a dominare in modo così ben congegnato e orchestrale le enormi difficoltà della sua musica». Maltempo ha inciso e suonato le opere più importanti di Alkan ed è uno dei pochissimi interpreti ad aver suonato l’intera raccolta dei suoi mastodontici Douze études dans toutes les tons mineurs op. 39 in un unico recital, a Yokohama, nel 2013. È stato nominato membro onorario della “Alkan Society” di Londra e nel 2019 ha iniziato la sua collaborazione con la prestigiosa casa editrice tedesca G. Henle Verlag. Nel 2020 la casa editrice Florestano ha pubblicato la sua biografia del compositore (Lo strano caso di Charles Valentin Alkan. Vita e musica di un genio dimenticato), la prima in italiano.
Definito un «musicista pieno di risorse con una tecnica ed una intelligenza formidabili» (Jeremy Lee, «Top Ear»), dai «suoni come scolpiti nel marmo» («PianoNews»), Vincenzo Maltempo può contare nella sua discografia, oltre a cinque CD con opere di Alkan (raccolti nel 2014 in un cofanetto), numerosi altri titoli (tutti pubblicati da Piano Classics), fra i quali: le Rapsodie ungheresi di Liszt, doppio cd nominato da «Gramophone» come “Editor’s choice” e definito da Paul Ruckert sulla stessa rivista «la più bella integrale che abbia mai ascoltato»; la Sonata op. 14, l’Humoreske e le Romanze di Schumann; i 12 Studi Trascendentali di Lyapunov che guadagna critiche a 5 stelle su «Diapason» e su altre riviste italiane ed estere; i due Concerti di Brahms, registrati live con la Mitteleuropa Orchestra diretta da Marco Guidarini; le Variazioni Diabelli, le Variazioni “Eroica” e l’integrale delle Bagatelle di Beethoven, le 10 Sonate per pianoforte di Skrjabin (è il primo italiano nella storia ad inciderne l’integrale) e, di recente pubblicazione, la Sonata e l’integrale della musica per pianoforte di Paul Dukas.
Vincitore del Premio Venezia 2006 al Teatro La Fenice, la sua carriera concertistica internazionale lo vede da quel punto esibirsi nei più importanti festival e teatri d’Europa (La Fenice di Venezia, Teatro Lirico di Cagliari, Festival dei due Mondi di Spoleto, Festival Liszt di Raiding, Raritäten der Klaviermusik a Husum), America (Miami International Piano Festival), Messico (Festival Internacional de Piano en Blanco y Negro), Asia. Fra i suoi impegni più recenti, concerti per la Società Aquilana dei Concerti, per i “Concerti al Quirinale” di RAI Radio Tre, per gli Amici della Musica di Perugia e le International Piano Series di Friburgo, in Svizzera.
Il suo percorso musicale è fortemente influenzato da Salvatore Orlando, allievo di Sergio Fiorentino, con il quale si diploma nel 2005 al Conservatorio S. Cecilia di Roma con il massimo dei voti e la lode. I suoi studi proseguono in seguito con Riccardo Risaliti presso l’Accademia pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, dove ha la possibilità di frequentare masterclass con pianisti come Ashkenazy, Marshev, Levin, Kocsis e altri. Le sue trascrizioni pianistiche sono pubblicate dalla Ries&Erler di Berlino e dalla MusePress di Tokyo. Dal 2017 è fondatore e direttore artistico del “Premio Alkan per il virtuosismo pianistico”, evento annuale che ha luogo al Castello di Castano, nel piacentino. Vive a Torino ed è docente di pianoforte al Conservatorio di Alessandria.