Da un’Idea a un Festival

DI ELEONORA CONTUCCI

Nell’aprile 2014 ho organizzato fra Montepulciano e Pienza due concerti di musica barocca insieme a Massimiliano Matesic, un caro amico direttore d’orchestra, e all’ensemble di archi di Zurigo da lui diretto, “i baroccoli”. Un ensemble decisamente speciale perché a formarlo non sono musicisti professionisti ma “dilettanti”, nel senso originario e più alto del termine: medici avvocati professori, che si dedicano alla musica anche ad alto livello ma per puro “diletto”, per il semplice piacere di fare musica insieme. A giugno abbiamo ripetuto il programma a Kaiserstuhl, in Svizzera, al Festival der Stille, di cui Massimiliano Matesic è direttore artistico insieme a sua moglie, la violinista Daria Zappa. La collaborazione è stata felicissima e ha avuto entusiastici riscontri da parte del pubblico sia in Toscana sia in Svizzera.

È nata subito in me l’idea di ripetere questa esperienza in luoghi di grande arte della mia città e del territorio, con nuovi programmi che coinvolgessero sempre musicisti di alto livello: e quell’idea si è concretizzata nel “Festival di Pasqua”. Il progetto, nel 2015, ha cominciato subito a raccogliere i frutti di rapporti costruiti nella mia vita personale e professionale: tutti gli amici ed i colleghi cui ho domandato aiuto con affetto e stima per costruire i programmi delle Edizioni svoltesi finora hanno accettato con entusiasmo e generosità commoventi; perché condividiamo la profonda convinzione che la cultura e l’amore per la bellezza in tutte le sue forme siano l’unica possibilità di rinascita per un’umanità che da tempo sembra aver smarrito il senso della propria altissima natura.

Soprattutto in Italia. Tuttavia siamo convinti che siano ancora molte le anime che sentono la necessità e l’urgenza di scaldarsi a fuochi che non si possono trovare nei centri commerciali, nei programmi televisivi, in molta della stampa attuale; e siamo convinti anche del fatto che fuochi di questo tipo esistano. Con il Festival di Pasqua desideriamo contribuire alla luce ed al calore di quei fuochi.

Non è difficile leggere nello slancio un po’ idealista e forse quasi utopistico della mia idea il fatto che sono figlia del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano e dei suoi Ideali, gli ideali del Maestro Hans Werner Henze. Niente di nuovo per Montepulciano, quindi: sono solo una sua piccola costola che dopo aver completato la sua formazione e aver lavorato fuori per tanti anni è tornata a Montepulciano per dare il suo contributo alla musica e alla bellezza.

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